Dieta fresca vs Dieta commerciale: ma quindi? cosa è meglio per i nostri animali?

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Quale è la dieta migliore? Una dieta fresca come una casalinga o una BARF o sono meglio le crocche? Casalinga o commerciale? Meglio una dieta cruda (BARF) o una casalinga? Quando ho cominciato ad interessarmi di alimentazione del cane e del gatto queste domande eravamo davvero in pochi a farcele. In effetti non esisteva proprio la questione: una buona alimentazione commerciale era considerata la migliore alimentazione possibile per i nostri Amici. Negli ultimi anni al contrario si è assistito ad una enorme inversione di tendenza, sempre più proprietari si pongono il problema di quale alimento sia meglio somministrare per la loro salute.



Si è assistito prima ad un fiorire di diversi alimenti commerciali: da poche marche vendute in pochi negozi, sono nate marche nazionali, internazionali, con fonti proteiche diverse, poi con fonti di cereali diverse, senza cereali, con sacco sotto vuoto, oppure biologiche, o con frutta e verdure diverse, insomma una giungla! Anche i pacchi delle crocche sono cambiati: per chi ricorda fino a qualche anno fa i pacchi delle crocche erano spesso di colori scuri o sgargianti, mentre a farci ben caso adesso i colori predominanti sono verde e bianco, associati ad una maggiore naturalità degli ingredienti. Infine ecco il grande salto: sempre più persone, in massa, negli ultimissimi anni (direi forse un paio di anni nella mia esperienza) hanno cominciato ad interessarsi a diete preparate in casa: casalinga o dieta cruda. Adesso online è possibile trovare figure di “nutrizionisti veterinari”, più o meno seri, più o meno preparati (attenzione alle fregature, informatevi sempre sul curriculum di chi scrive!).

Facciamo quindi un po’ di chiarezza, partendo dal principio. Il principio potrebbe essere in effetti 15.000 o forse 20.000 anni fa, quando la storia dell’uomo si è cominciata a intrecciare con quella del cane e del gatto. Il processo di domesticazione ha portato, specialmente nel cane, a un grande cambio di abitudini, sia da un punto di vista comportamentale che da quello alimentare in senso stretto. Sebbene tutti i cani discendano dal lupo ancestrale, il cane domestico non è in effetti più un lupo. Ha mantenuto senza dubbio molti caratteri comuni, acquisendone però di altri. Il cane ad esempio, a differenza del lupo, può – con una maggiore o minore efficienza a seconda della razza – digerire gli amidi. Il gatto al contrario non ha subito una pressione selettiva tale da cambiare le abitudini e i pattern alimentari, che sono sostanzialmente uguali a quelli dei suoi antenati selvatici.

Nonostante la domesticazione sia appunto un processo antico, i primi alimenti industriali sono relativamente moderni. Il primo alimento industriale preparato appositamente per i cani è stato un biscotto a base di farina, verdura, polpa di barbabietola e carne creato in Inghilterra nel 1860, cioè appena 150 anni fa. Dopo la prima guerra mondiale negli Stati Uniti nacquero le prime scatolette di carne per cani a base di carne, seguite negli anni 50 dalle prime crocchette, create tramite un processo chiamato di estrusione, lo stesso con il quale in quegli anni stavano nascendo i cereali per la prima colazione degli esseri umani. L’industria ha fatto quindi negli ultimi 50-60 anni passi da gigante, sia da un punto di vista monetario, che di conoscenze. Attualmente più dell’85% del mercato del petfood è basato su cibo commerciale, secondo alcuni dati. Secondo il report Assalco-Zoomark 2015 solo in Italia nel 2014 il mercato dei prodotti per l’alimentazione degli animali da compagnia ha fatturato 1.830 milioni di euro!

Questo enorme boom economico ha ovviamente basi sociali. Sempre più spesso abbiamo poco tempo, la vita con ritmi frenetici ci ha portato a delegare sempre più sia nella nostra che nella loro alimentazione la fase di preparazione ad altri: nel nostro caso compriamo insalate pronte in busta al supermercato, nel loro caso apriamo un sacco di crocchette e versiamo nella ciotola.

Ci è stato detto per anni che comunque l’alimentazione commerciale è anche la migliore, la più sana, la più bilanciata insomma, da che 50 anni fa non esisteva, negli ultimi anni sembra quasi che chi allunga un pezzo di pane al cane sia un omicida o un dissennato. Ma è davvero così?

Dobbiamo dire, ad onor del vero, che i veterinari, le facoltà di medicina veterinaria sia nella parte di educazione del veterinario che in quella di ricerca, hanno quasi completamente e a parte rare eccezioni delegato l’alimentazione del cane e del gatto all’industria mangimistica. In molte facoltà (non dove ho studiato io per fortuna), le lezioni di nutrizione si riferiscono solo al razionamento della vacca da latte o comunque solo ad animali d’allevamento. A questo si aggiunge un aspetto, forse più grave a mio parere, e cioè che tutta o quasi tutta la ricerca riguardo l’alimentazione del cane e del gatto viene sponsorizzata più o meno direttamente dall’industria petfood. Persino le maggiori autorità in fatto di clinica, formazione e ricerca in Europa e USA (European e American College of Veterinary Nutrition) sono sponsorizzati dalle maggiori ditte petfood. Anche senza voler mettere in dubbio la bontà della ricerca in sè, dobbiamo ammettere che i risultati potrebbero essere fuorviati da questo. Tutto il calcolo dei fabbisogni potrebbe essere almeno parzialmente errato se consideriamo che a nessuno verrebbe in mente di calcolare i fabbisogni di un essere umano basandosi sulla somministrazione di gallette complete e bilanciate! Insomma, cerco di tenere a mente che sapere di non sapere è forse spesso il migliore approccio.

Analizziamo qualche parametro comunque, giusto per orientarci in una possibile scelta. Prima di tutto abbiamo detto che una dieta per cane e gatto dovrebbe essere completa e bilanciata. Il pet food poggia qui uno dei suoi punti di forza: senza dubbio un buon mangime commerciale sarà completo e bilanciato (almeno secondo quelli che sono i fabbisogni indicati dalle attuali ricerche, ma tant’è, abbiamo questi dati e dobbiamo basarci su questi per ora. Per quanto riguarda una dieta casalinga invece? Beh, una dieta casalinga può essere assolutamente bilanciata e completa, ma .. può anche essere un disastro! Una dieta fatta degli avanzi di tavola, una dieta fai da te composta di riso, carne e verdure (ad esempio), oppure una dieta formulata da “professionisti improvisati” (perchè davvero ne fioriscono ogni giorno), può essere carente di macro o micronutrienti essenziali per la vita in salute di un cane e di un gatto. Il problema è che i danni si vedono spesso a lungo termine, per cui attenzione e cautela!

E la BARF? Una dieta cruda biologicamente appropriata è una dieta completa e bilanciata? La verità è che non è semplicissimo rispondere. I problemi sono vari, di ordine pratico, ma anche con basi scientifiche. Ne elenco alcuni: 1. la dieta BARF si basa su una rotazione di ingredienti freschi, mentre il concetto delle diete casalinghe bilanciate e ancora di più delle crocche è “bilanciato ad ogni pasto, e sempre uguale”. Come calcolo cosa mangia in media un cane o un gatto barfer? Come conto tutti i macro e micronutrienti presenti? Non è semplice, devo ammetterlo. 2. tutta la ricerca di cui disponiamo si basa su analisi di digeribilità e assimilazione di alimenti cotti e spesso estrusi (cioè le crocche). Come possiamo sapere cosa assimila realmente un cane o un gatto barfer? Come cambia la microflora intestinale, anch’essa responsabile dei processi di digestione e assimilazione degli alimenti? Sono tutte domande a cui non abbiamo risposte certe .. da un punto di vista scientifico almeno. Da un punto di vista pratico credo che ogni proprietario barfer si renda conto di quale sia la risposta. 3. Infine, ma ne avrei altre, come valutiamo completezza e bilanciamento se i dati con cui paragoniamo la nostra dieta sono quelli di cani e gatti mangiatori di crocche? Competo e bilanciato rispetto a cosa?

Un esempio di tutte queste domande risiede nell’alimentazione del cucciolo barfer. In un cucciolo è molto importante bilanciare correttamente calcio e fosforo, in quanto patologie anche importanti si nascondono dietro entrambi i bracci della bilancia (troppo calcio, troppo fosforo, poco calcio, poco fosforo – ognuna di queste condizioni può dare problemi). Ok … ma come valutiamo un cucciolo barfer? Quanto osso OP (fonte di calcio) mangia precisamente? quanta carne senza osso CSO (fonte di fosforo) esattamente mangia? Assimila tutto? Quanto espelle nelle feci? insomma, non abbiamo molte certezze. Personalmente sulle diete cucciolo che ho formulato da quando mi occupo anche di BARF cerco (e riesco, nei limiti delle incertezze) a mantenere un bilanciamento calcio-fosforo, simile a quello consigliato in letteratura scientifica, anche se la quantità totale è maggiore di quella consigliata: una botta la cerchio e una alla botte come si dice. ?

Sento spesso dire che una dieta BARF è iper-proteica. Ma il prefisso IPER si riferisce necessariamente ad una comparazione. La domanda che io rivolgo è: più proteine rispetto a cosa? Rispetto ad un fabbisogno calcolato in base ad alimentazione industriale è la risposta! ?

 

Tornando ai nostri paramentri di paragone, digeribilità e appetibilità (= quanto piace) come possiamo valutarle? Beh, su questo sicuramente casalinga e BARF battono le crocche. Una dieta fresca, che sia casalinga o a crudo, infatti è senza dubbio molto più digeribile rispetto a un qualsiasi, anche ottimo, alimento commerciale. Questo lo sanno anche i produttori di crocchette che infatti calcolano sempre un coefficiente di digeribilità del 85%. E fra casalinga e BARF chi vince? Beh, non ho dati certi dalla letteratura, ma a mio parere in questo la BARF merita il primo posto. Per quanto riguarda il gusto, il piacere che i nostri animali ricavano dal cibo (l’appetibilità appunto), dobbiamo distinguere fra gatto e cane. Se infatti credo che nessun cane preferirebbe una ciotola di crocchette ad una succulenta ciotola di carne cruda, il gatto, animale molto più abitudinario, può faticare ad abituarsi ad un cambio quando sia stato sempre alimentato a crocche. Ogni caso è a se comunque.

Paragoniamo ora le tre possibili diete da un punto di vista di sicurezza alimentare, per noi e i nostri animali. Abbiamo già analizzato i possibili pericoli presenti in una BARF e sappiamo già come gestirli al meglio, ma sul fronte rischi dobbiamo ammettere che è quella che ne nasconde di più (almeno in linea teorica e soprattutto se non si sa come prevenirli!). Fra casalinga e crocche, forse le crocchette possono garantire un livello di sciurezza (almeno microbiologico) maggiore. Ma se rivautiamo questa stessa classifica focalizzandoci su rischi di contaminati chimici? Beh su questo la classfica si ribalta totalmente. Casalinga e BARF ci permettono di conoscere e scegliere esattamente le materie prime che vogliamo mettere nella ciotola dei nostri Amici. Possiamo scegliere prodotti biologici ad esempio. Sebbene sia stato (pare) solo uno scandalo dovuto a un problema di forniture molto circoscritto, credo che tutti i proprietari di cane ricordino lo scandalo della melamina, un contaminante presente in alcune partite di crocchette che nel 2007 fece diverse morti nel mondo. Se vogliamo essere certi della composizione della nostra dieta, nulla può battere casalinga e BARF. Questo può essere utile anche in caso di patologie e in effetti molti avranno notato che in caso di allergie alimentari quasi tutti i veterinari ricorrono per diagnosticarle ad un periodo di dieta casalinga molto stretta (chiamata dieta di eliminazione).

Infine arriviamo agli aspetti pratici, che comunque influenzano il nostro quotidiano. Quanto ci costerà nutrire il nostro cane o il nostro gatto con una dieta fresca? Ovviamente, una crocca o una scatoletta da discount saranno più economiche di qualsiasi altra possibilità, ma se state leggendo questo blog probabilmente siete convinti quanto me che il vostro Amico ci rimetterebbe in salute, quindi accantoniamo un attimo questa eventualità. Da un punto di vista economico, possiamo dire che una buona dieta casalinga costerà circa quanto una crocca super premium. Ovviamente a seconda degli ingredienti che scegliamo (o che dobbiamo scegliere nel caso di diete per problemi medici) il costo può variare considerevolmente. Per quanto riguarda la BARF vale più o meno lo stesso discorso: costerà circa un 20% in più di una casalinga, ma anche lì i prezzi possono variare molto in base alla scelta degli ingredienti. I costi indicativi delle diverse diete sono riassunti nella tabella sottostante considerando un costo mensile per un cane di 20kg e per un gatto di 5kg di peso.



Ed eccoci infine ad uno dei punti più insidiosi, diciamo dove casca l’asino: la facilità e rapidità di preparazione. Beh, su questo è fuori di dubbio che l’alimentazione industriale, nata esattamente per questo, cioè per facilitare proprietari di animali in un mondo sempre più frenetico, vince alla grande: nessun gesto sarà più rapido di quello di aprire un sacco di crocche e versare un misurino in una ciotola. Al limite aprire una scatoletta potrà essere il massimo dello sforzo. Ma per quanto riguarda dieta casalinga e BARF come stiamo messi? Beh, forse la buona notizia può essere che delle volte sembra più difficile di quello che in realtà è! J La casalinga ha bisogno di un po’ più di tempo di preparazione dato che bisogna cuocere gli ingredienti, ma è anche vero che non c’è bisogno di cucinare tutti i giorni dato che si possono conservare in frigo già preparati per 2 o 3 giorni. Basterà quindi cucinare un paio di volte per settimana e poi scaldare rapidamente il tutto prima di somministrarlo. D’altra parte, la BARF essendo una dieta cruda non ha bisogno di cotture e preparazioni particolari, ma solo di ricordarsi di scongelare tutti gli ingredienti che poi vanno rapidamente mescolati nella ciotola. Diciamo quindi che anche se più complesse BARF e casalinga possono essere abbordabili anche in caso di vite frenetiche! ?

 

Tirando le somme quindi… quale dieta sarà la migliore per il nostro cane o il nostro gatto? La risposta è dipende! Dipende da quale dei fattori che abbiamo elencato sopra sia il più importante per voi! Dipende da quanto tempo e disponibilità economiche abbiamo, ma anche da altre valutazioni, che sono necessariamente legate al soggetto: età, razza, preferenze alimentari, intolleranze etc. In fondo: chi ha detto che ci debba essere un vincitore assoluto? Credo che ogni situazione vada valutata nella sua singolarità, non esiste una ricetta pronta uguale per tutti e, in definitiva, chi ci darà il verdetto finale sarà il nostro Amico: l’andamento della dieta, la sua soddisfazione, considerazioni strettamente mediche relative al suo stato fisico ci aiuteranno a capire quale sia davvero la scelta migliore per lui o lei! ?