Una delle situazioni più comuni che riscontro nel mio lavoro è la disbiosi intestinale: vediamo insieme quali sono i sintomi e le maggiori le cause di questa “madre di tante patologie”
Fino a relativamente poco tempo fa il termine disbiosi non era di certo comune. Ormai, anche per gli enormi sviluppi che ha avuto la ricerca in umana durante gli ultimissimi anni, la maggior parte dei miei clienti già hanno almeno un’idea di cosa sia quando gli dico che il loro cane o gatto ha una disbiosi. L’argomento è vasto, per questo ho deciso di dividerlo in diversi post. Cominciamo vedendo insieme quali sono i segni clinici che possono farcela sospettare, quali sono le cause e come evitare quindi che il nostro cane o gatto diventi disbiotico.
Dalla eubiosi alla disbiosi: di cosa stiamo parlando?
Abbiamo già visto in questo articolo come il nostro e loro intestino sia popolato da un vastissimo numero di microbi, fra cui batteri, protozoi, virus e funghi. Questa vastissima popolazione residente (secondo alcuni studi è persino maggiore in numero rispetto alle cellule dell’ospite) viene chiamata microbiota o microbioma.
Questo insieme di microrganismi, quando è in perfetto equilibrio, operano in modo armonico fra di loro, con le diverse popolazioni abbastanza differenziate, senza eccessiva crescita di nessuna famiglia in particolare. In questo caso, siamo in presenza di EUBIOSI. Un microbiota eubiotico è in grado di produrre sostanze antinfiammatorie per il nostro organismo, opera per bilanciare il sistema immunitario in modo corretto e persino è in grado di “aggiustare” i nostri geni per evitare malattie croniche gravi tramite meccanismi epigenetici.
Se al contrario, per uno o più dei motivi che vedremo assieme, questi equilibri si rompono, parleremo di DISBIOSI. Le disbiosi possono essere di svariato tipo, avendo sintomi clinici più o meno evidenti, ma sono sempre da tenere in considerazione come possibile causa di altre patologie più gravi nel lungo periodo.
Quali sono i sintomi di una disbiosi intestinale?
Dobbiamo sospettare una disbiosi intestinale ogni qualvolta il nostro Amico presenti uno o più di questi sintomi:
- feci molli, con muco o troppo voluminose, anche in modo intermittente (vedi articolo qui)
- vomito anche intermittente
- cercare e mangiare molta erba (vedi articolo qui)
- dolori e coliche
- appetito così detto “capriccioso” ossia altalenante
Un classico sintomo per quel che riguarda la mia esperienza clinica di disbiosi è un andamento dei sintomi sinusoidale, con momenti di peggioramento e miglioramento, ad ondate. Classicamente, quando si prova a cambiare crocca il sintomo ad esempio migliora, salvo poi ripresentarsi a distanza di qualche tempo (in alcuni casi mesi, nei peggiori settimane). Esiste quindi una correlazione con l’alimento e il proprietario la nota, ma non se ne riesce a scappare fuori con le normali soluzioni (esempio dando alimenti “intestinal” o cambiando marca e tipo di crocche).
In realtà, come potete leggere, i sintomi di disbiosi sono assolutamente aspecifici. Aspecifici nel senso che in corso di diverse patologie, che possono essere la CAUSA o l’EFFETTO (o entrambe le cose), possiamo avere in contemporanea disbiosi. Ad esempio, causa ma probabilmente anche effetto di disbiosi sono le Reazioni Avverse al Cibo (RAC) di cui abbiamo parlato qui, che ha ad esempio come uno dei sinotmi classici la diarrea.
E se davanti ad una diarrea si dà un antibiotico? Peggio! È dimostrato infatti come gli antibiotici, pur risolvendo magari il sintomo momentaneo, siano solo una causa di peggioramento dell’equilibrio dell’intestino nel lungo periodo. Vediamo quali sono infatti le maggiori cause di disbiosi.
Quali sono le cause di disbiosi?
Le cause di disbiosi sono diverse e purtroppo possono sommarsi fra di loro, per creare delle situazioni davvero complesse. Vediamone alcune, le più importanti:
- Genetica: come? esiste una disbiosi genetica? Non proprio, ma in qualche modo possiamo dire di sì. L’equilibrio infatti fra le diverse popolazione microbiche è dato anche dal sistema immunitario del soggetto. In particolare, per quel che riguarda l’intestino, una predisposizione genetica ad un malfunzionamento del MALT (sistema immunitario associato alle mucose), può essere causa (ed effetto consecutivo, in quello che diventa un vero e proprio circolo vizioso) di una disbiosi.
- Cause di origine materna: possiamo in includere in questo contenitore diverse causa fra cui il parto cesareo e un incorretto periodo di allattamento o mancato allattamento. In effetti il microbiota del cucciolo si comincia a sviluppare probabilmente già da dentro l’utero (almeno secondo alcuni recentissimi studi di umana), per poi determinarsi in modo più importante durante il parto e nel periodo immediatamente successivo. Tramite il colostro e il latte, la madre infatti trasferisce alla prole sostanze PREbiotiche, immunoglobuline (anticorpi, che a loro volta vanno a modulare la flora locale) e parte del microbiota stesso (secondo alcuni studi, in particolare il microbiota presente nella bocca della madre..pensate che importante l’igiene orale anche per i nostri Amici – qui un articolo in merito). È importante sapere che (sempre almeno dagli studi che abbiamo in umana), un corretto allattamento può almeno in parte “tappare i buchi” fatti da un taglio cesareo. Per questo è importantissimo non cedere alla lusinga del latte industriale per cuccioli, oltre ovviamente per tutte le importanti motivazioni legate allo sviluppo del comportamento del piccolo. Allattamento materno o da balia per tutto il tempo possibile!
- Abuso di medicinali: soprattutto antibiotici, ovviamente, ma non solo, sotto la lente finiscono anche alcuni antiacidi e antiparassitari. In particolare ovviamente, se vogliamo aiutare i nostri Amici, dovremo cercare di utilizzare queste classi di farmaci il meno possibile, specialmente in età pediatrica (prima del compimento dell’anno, normalmente considerato l’inizio dell’età adulta per la maggior parte dei cani e gatti). Durante il periodo dello sviluppo infatti sembra che il microbiota sia più suscettibile a influssi sia negativi che positivi.
- Interventi chirurgici: anestesia e antibiotici (spesso associati a chirugia), ma anche stress correlato sono cause di disbiosi riconosciute.
- Stress fisici e psichici: lo stress altera in modo catastrofico la microflora locale, svolgendo il suo effetto dannoso su diversi fronti. Da una parte infatti intacca direttamente il sistema immunitario, che come abbiamo visto è fondamentale per regolare correttamente la microflora. Dall’altro, soprattutto lo stress (es. cane fobico stimolato da eventi che lo impauriscono, anche tutti i giorni) portano ad aumento della peristalsi intestinale con conseguente diarrea, che a sua volta diventa causa e effetto di disbiosi. Scriverò presto dell’asse intestino-cervello in veterinaria per spiegarvi al meglio questo aspetto, ma per ora basta ricordare come tanti diversi aspetti possano essere causa di disbiosi in quanto eventi stressogeni. Sono un esempio anche calore, gravidanza isterica (per le femmine), femminucce in calore in fondo alla via (per i maschi), freddo e calore intensi (pensiamo alle diarree da cambi di stagione) etc etc.
- DIETA: ovviamente! vediamo meglio cosa intendiamo per una dieta “errata” per cane e gatto.
Dieta: come possiamo causare disbiosi con la dieta?
Ecco, qui entriamo in un campo minato. Se in umana infatti, a nessun medico verrebbe mai in mente di proporre una dieta a base di SOLI alimenti industriali al suo paziente, né men che meno potremo pensare che un alimento industriale possa essere persino MIGLIORE di una dieta fresca (chi direbbe “mangia una scatoletta di tonno che è meglio di un pesce fresco cucinato al forno”? nessuno..). Nessuno lo farebbe. Nessuno proporrebbe di mangiare sempre le stesse palline essiccate per tutta la vita.
Eppure eccoci qui. In Medicina Veterinaria abbiamo consigliato l’alimentazione industriale come unica possibile soluzione per i nostri cani e gatti, cominciando (giustamente) quando le patologie da carenze nutrizionali erano molto comuni. In questo caso, come ripeto spesso, è sicuramente meglio un alimento industriale bilanciato, per il benessere di quel singolo animale, che non avere carenze gravi mangiando fresco ma sbilanciato per anni (es. pasta in bianco per 3 anni consecutivi, visto con i miei occhi, molto più recentemente di 30 anni fa).
Questo però valeva e vale solo in questi casi, quando cioè di fronte a un proprietario con poco tempo e/o voglia a disposizione si voglia evitare un serio squilibrio.
Non tutti i proprietari sono così però e credo sia arrivato il momento per liberarci da questi vincoli: certo che un cane o o un gatto possono NON mangiare industriale! Dobbiamo potergli offrire un’alternativa all’industriale, anche per prevenire le disbiosi.
Come sapete, non ritengo che le ditte siano il male assoluto, ritengo solo che dovremo ridimensionare il loro ruolo: sono UTILI quando non abbiamo modo di dare di meglio ai nostri Amici. Sono rapidi, sono semplici, sono bilanciati senza dover pensare troppo. Le ditte non sono nostre amiche né dei nostri Animali, sono enti profit che vogliono portare a casa un utile. Se sappiamo controllarli, ad esempio leggendo bene le etichette, possiamo pensare di scegliere un prodotto industriale di buona qualità.
Ci sono studi quindi che dicono che l’alimento industriale causa disbiosi nel cane e nel gatto? no, in effetti (ancora) no. Ma non credo che tarderanno e qualcosina già abbiamo in merito.
Ad esempio, recentemente studi hanno dimostrato come alcuni additivi alimentari (autorizzati sia per alimenti umani che animali) possono aumentare causare danni al microbiota. Carbossimetilcellulosa (E466) e Polisorbato 80 (E433) sono infatti sospettati di causare una sovra-crescita batterica nell’intestino tenue se ingeriti, diminuendo allo stesso tempo lo spessore del muco di protezione e facilitando in questo modo l’ingresso di batteri nelle pareti dell’intestino con conseguente risposta immunitaria (sotto trovate tutta la bibliografia). Come potrete verificare voi stessi tramite una rapida ricerca su Google, questi due emulsionanti sono presenti sia in diversi alimenti umani che animali industriali, inclusi alcuni integratori volti a migliorare alcune condizioni di salute. Anche altri sono sotto accusa: la Carragenina (E 407) ad esempio è ormai riconosciuta come causa di infiammazione intestinale, anche tramite alterazioni del microbiota.
Potremo spaventarci e sorprenderci, alcuni studi sono anche abbastanza preoccupanti, ma in fondo.. non stiamo forse scoprendo l’acqua calda? In umana è dato ormai per certo che un’alimentazione particolarmente ricca di cibo industriale possa causare diversi danni alla salute, inclusa una disbiosi che poi a sua volta può sfociare in molte altre problematiche. Perché mai dovrebbe essere diverso in cane e gatto? E soprattutto, quali danni stiamo causando alimentandoli SOLAMENTE di cibo industriale, per tutta una vita, per generazioni?
Take home message di questa prima parte
- Disbiosi significa alterazione dell’equilibrio della microflora locale. Una delle più importanti è certamente la disbiosi intestinale.
- La disbiosi andrebbe vista come una patologia a sè, non come un semplice sintomo da “sopprimere”. È indice di alterazione di quello che è a tutti gli effetti un ORGANO del nostro e loro organismo: il microbiota.
- Le cause di disbiosi sono molte, ma fra le più frequenti e gravi ci sono gli antibiotici: usiamoli il meno possibile!
- Altra causa di disbiosi è certamente l’alimentazione industriale: passare ad un’alimentazione fresca sarà salutare per loro quanto per noi.
………… to be continued..
Prossimamente proseguiremo con il discorso per approfondire come si diagnostica una disbiosi e ovviamente.. come ne possiamo scappare fuori? ?
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