Again #troppatrippa: un’offerta che non potranno rifiutare!

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È fuori di dubbio. La trasmissione della Gabanelli #troppatrippa domenica sera ha provocato uno tsunami nel mondo dei Vets, oltre che in quello dei proprietari. Colleghi a favore e contro trasmissione, colleghi pro naturale e colleghi pro industriale, clienti inferociti che ti chiedono una dieta per i loro Amici come se non ci fosse un domani, sacchi di crocche che volano dalle finestre (ironico, non lo fate!) e persino una facoltà di Veterinaria che crolla come fosse uno spauracchio del malaugurio (questo è vero purtroppo: saluto i colleghi di Napoli e mando la mia vicinanza). Insomma, un delirio nel mondo dei pet.

La puntata di Report di domenica, che praticamente ormai credo ogni proprietario di cane o gatto in Italia conosca nei contenuti (e sennò potete riguardarla qua), ha evidenziato come e quanto all’interno dell’alimento industriale possano finire schifezze. Aflatossine, BHT, BHA (tutte sostanze cancerogene o potenzialmente tali) sono solo alcuni dei dati fatti emergere dalla trasmissione.  Nel contempo però Report ha anche indicato le possibili alternative: alimentazione casalinga, cotta o cruda, con la certezza di ciò che finisce nella ciotola dei nostro cane o gatto. Cosa è successo dopo? Quali sono state le reazione post servizio? Vediamolo un attimo assieme.

Reazioni dei proprietari e di molti Vets all’inchiesta di Report


  1. Prima reazione: proprietari di cani e gatti scandalizzati (giustamente a mio parere). Commenti su commenti sulla pagina Facebook di Report, su Twitter, messaggi ai propri veterinari alle 3 di notte come se cambiare dieta ai propri Amici fosse un’urgenza che neanche da chiamare l’ambulanza! Mille mila richieste di diete sul mio sito, mille richieste ai colleghi che a loro volta, spaesati, postavano in gruppi Facebook chiedendo aiuto su come gestire questo vero e proprio tsunami.

  2. Seconda reazione: in realtà contemporanea alla prima. Sui social dei Medici Veterinari si scatena la fine del mondo. Chi si indigna per una cosa, chi per un’altra, chi se la prende con Report perché ci fa passare per creduloni, chi invece dice “vedi lo avevo sempre detto io”, chi casca dal pero (“ma no davvero? io pensavo fossero tanto buone”), chi si arrabbia e chi abbaia che neanche uno dei nostri pazienti. Insomma, un gran lancio di pomodori (sto parafrasando, i colleghi non me ne vogliano, è ovvio che non ci siamo lanciati i pomodori, però sì, ci è stata una gran bagarre).

  3. Terza reazione: un collega intervistato (Dr.Andrea Zatelli), praticamente un’eminenza nel campo della nefrologia veterinaria italiana, posta sul suo profilo FB una dichiarazione (che potete leggere per intero qui). Riassunto? “Hanno tagliato l’intervista, già breve, non so se dare mangimi medicati per nefropatici possa causare il cancro, ma so per esperienza e per studi clinici che possono influenzare positivamente dei valori importanti legati al monitoraggio di questi pazienti“.

  4. Quarta reazione: la FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani) emette un comunicato che potete leggere per intero qui (non temete, è moooolto più corto di quello che pensate..di quello che anche molti di noi Vet pensavano sarebbe stato onestamente ? sempre, non me ne vogliano i colleghi, si scherza). Riassunto? “Siamo stufi di essere fatti passare per i fessi della situazione“. Ci rivediamo tutti in questo comunicato noi Vet? Sì, credo, o quasi tranne rare eccezioni.

  5. Quinta reazione: l’ ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) emette un secondo comunicato, più lungo di quello della FNOVI, che potete leggere qui. Riassunto anche di questo?? (leggeteli però, mica si può riassumere sempre tutto in poche parole ? ) “Non è vero nulla, le ditte sono migliorate tantissimo, hanno una grande attenzione alle materie prime, e comunque noi Vet dobbiamo consigliare cibo industriale perché la gente non ha tempo”. Ci rivediamo tutti in questo comunicato? No.

  6. Altre reazioni: mille. ENPA ha espresso la sua (forse era solo un suo delegato), spero che SIOV e FIAMO (rappresentanti dei Vet Omeopati) dicano la loro. Colleghi con voci autorevoli hanno espresso il pensiero di molti Vet: casalingo sì, MA bilanciato; avanzi da tavola no (come avevo scritto anche io qui). La SIVELP (Sindacato Italiano Veterinari Liberi Professionisti) ha emesso un suo comunicato in cui invoca trasparenza nell’organizzazione di congressi e nella ricerca.


A questo punto è necessaria una precisazione, perché anche nel servizio di Report, così come molte altre volte, si fa confusione fra ANMVI e FNOVI. FNOVI è la rappresentanza dei nostri Ordini professionali. Tutti noi Vet siamo iscritti FNOVI (altrimenti non puoi esercitare la professione). FNOVI funziona attraverso elezioni democratiche di colleghi in rappresentanza di altri colleghi. Delle volte ci lamentiamo perchè non ci rappresenta al meglio, ma rimane pur sempre l’organo di espressione di tutti i Medici Veterinari Italiani. ANMVI invece è un’associazione privata a cui NON sono iscritti tutti i medici veterinari italiani, MA solamente quelli che si iscrivono a una delle Società Scientifiche di cui ANMVI è la rappresentanza politica (ad esempio SCIVAC, nominata anch’essa nella trasmissione #troppatrippa). È la stessa differenza che passa fra il Parlamento della nostra Repubblica e un’associazione privata di qualsiasi tipo. ANMVI è da sempre “schierata” a favore del pet food, non ne fa mistero e anzi, diversi comunicati si sono succeduti negli anni. Vi invito a leggere questo del 30.10.2014 quando in epoche non sospette ANMVI a fianco di Purina ha risposto alle stesse domande poste domenica da Report. Secondo ANMVI/Purina le crocche NON contengono scarti né additivi dannosi, le etichette industriali sono trasparenti come acqua di sorgente e la dieta casalinga NON è preferibile all’industriale. All’epoca leggere questo comunicato mi fece prendere un colpo. Attenzione: si ricordino lor signori che leggono che questo è un blog, sto esprimendo opinioni personali. Apprezzo molto la proposta formativa di SCIVAC, fin ora non mi sono iscritta a SCIVAC/ANMVI (vanno necessariamente insieme le due iscrizioni) proprio perché non amo queste comunicazioni. ANMVI e SCIVAC sono sponsorizzate da ditte del pet food? Si. Questo può causare conflitto di interessi nelle dichiarazioni dei vertici ANMVI e nella proposta formativa SCIVAC come suggeriva Report? Può darsi. È davvero così? Non lo so, non lo sappiamo, non possiamo dirlo. Chiarito questo, proseguiamo.

Torniamo alla puntata di Report. E alla dichiarazione FNOVI. Non è corretto far passare i Medici Veterinari come aguzzini. Ultimamente questo messaggio sta passando troppe volte e in diverse forme. Gli animalisti ci accusano di lavorare solo per soldi, Bruno Vespa a “Porta a Porta” ci accusa di essere noi la causa dei costi elevati della gestione sanitaria degli animali da compagnia, ora Report ci fa passare per “senza cervello” che prescrivono diete a casaccio o peggio, in alcuni punti sembrava quasi passare il messaggio i “voi Vet coalizzati con le multinazionali per far ammalare i nostri animali“. Adesso stai a vedere che quando i pochi Veterinari che sono preparati in alimentazione del cane e del gatto in Italia chiederanno di essere pagati per la formulazione di diete casalinghe verranno nuovamente additati di essere esosi e avidi opportunisti.

No, scusate, non ci sto. Non ci stiamo.

Redditi dei circa 20mila Medici Veterinari Italiani dichiarati nel 2014.

Parlo NON a nome di colleghi, non avendo io nessun incarico di rappresentanza, ma esprimo e faccio mia l’opinione di molti colleghi raccolte in questi giorni dalla rete. Noi Medici Veterinari svolgiamo una professione fra le più belle del mondo, lavoriamo duro e con molta passione. Sempre. In tutti i casi ci vuole passione. Perchè vi assicuro che se lavorassimo per soldi, da un bel po’ di tempo avremmo abbandonato questo mestiere. Vi faccio presente un report di quest’anno relativo ai redditi del 2014: siamo circa 20mila in Italia noi Vets. Ecco, la metà di noi gudagna sotto i 10mila euro. Il Sole24 ore ci classifica come professione a rischio povertà. Ma non scrivo questo post per piangere miseria, ma per dire: pensate che in mezzo a questo sfacelo economico noi Medici Veterinari facciamo continuamente sconti; ci becchiamo morsi e graffi “perché la museruola poverino no“, lavoriamo nel miglior modo possibile, la notte, i weekend; spesso non siamo pagati, ma torniamo a lavorare per voi in urgenza se il vostro cane o gatto ha bisogno; sacrifichiamo spesso la nostra vita privata per una passione che sono loro, la loro salute. E non solo: cerchiamo di rimanere aggiornati pagandoci di tasca nostra i convegni, spesso anche quelli sponsorizzati dalle ditte mangimistiche. Tramite la loro sponsorizzazione però possiamo averne qualcuno NON a pagamento (ben lungi dall’essere invitati a spese loro alle Maldive come sottilmente faceva pensare la Gabanelli) o con uno sconto. Certo, sarebbe meglio non fosse così, ma corsi pubblici, non sponsorizzati e con costi contenuti NON ce ne sono (o quasi).

Ecco, in mezzo a tutto questo, io credo sia se non accettabile, almeno passabile che molti di noi non si siano messi prima ad approfondire le etichette dei mangimi. Alcuni di noi non hanno proprio tempo nè voglia, è vero, ma alcuni si sono soffermati di più a leggere le famose “brochure patinate” di cui Report parlava. Solo che NON tutti, è vero, hanno tempo e voglia di approfondire e di andare ad indagare OLTRE quello che le ditte ci dicono e ci hanno detto nel corso degli anni. È vero, non tutti siamo su questa linea, molti di noi difendono a spada tratta le ditte mangimistiche, attacando Report e dicendo ha fuoriviato l’informazione. Ma una parte di noi sono sicura che VORREBBE più chiarezza da parte delle ditte del pet food. Prima di essere Medici Veterinari siamo noi stessi proprietari di cani e gatti (nella maggior parte dei casi) . Li amiamo quanto voi e non solo. Molti di noi sono INDIGNATI con le ditte che ci hanno fatto prendere lucciole per lanterne durante questi anni. Si sono basati sulla nostra buona fede, sulla nostra mancanza di tempo per motivi oggettivi di cui sopra. Noi Medici Veterinari vogliamo poter lavorare in Scienza e Coscienza per la salute dei nostri e vostri animali.

Alcuni di noi si sono presi il tempo per informarsi e leggere gli studi in questione. Hanno deciso che li ritengono validi e che per il bene dei loro pazienti prescriveranno quei determinati mangimi medicati. Io personalmente per la stessa ragione e leggendo gli stessi studi ho deciso che questi NON mi convincono e che NON posso fare affidamento su di loro. Ma non parliamo dello stesso argomento. Io sto parlando dei livelli di aflatossine, bht e bha. Sto parlando di insalubrità. Nessun collega può essere d’accordo nel somministrare qualcosa che POSSIBILMENTE ha livelli alti di prodotti dannosi per la salute dei nostri cani e gatti dentro. Il problema è che non stiamo parlando di essere pro o contro una dieta industriale. NON solo almeno. Su quello, come individui all’interno di una categoria possiamo dividerci, MA non credo che possiamo dividerci sul PRIMUM NON NOCERE. Discutiamo pure fra noi se sia meglio una dieta casalinga o una industriale, è interessante e sarebbe bello se, come ha proposto il collega Zatelli si facessero studi seri di comparazione,.MA su questo dobbiamo dimostrarci compatti di fronte all’opinione pubblica. Chiediamo un’etichetta VOLONTARIA trasparente (ma veramente trasparente) che ci permetta di scegliere.

Marchio cruelty free: perchè le aziende non creano volontariamente un marchio di autocertificazione di assenza di sostanze nocive?

Chiediamo facendoci aiutare dall’opinione pubblica un marchio simile al cruelty free o qualcosa del genere per quanto riguarda i residui tossici (son due proposte distinte, attenzione: solo il marchio a me personalmente non basterebbe, ma potrebbe essere un inizio). Chiediamo alle ditte per una volta di non farci passare per fessi, perché dei residui solo un Medico Veterinario MOLTO attento poteva sapere.

Per questo io personalmente (che non valgo un tubo) chiedo che le ditte si impegnino per una etichettatura più trasparente. Perché se è vero (a mio parere) che la migliore alimentazione è quella fresca e naturale, so che non tutti i proprietari di cani e gatti hanno tempo di mettersi a fare una dieta bilanciata OGNI giorno della vita del loro Amico. Chi di voi baratterebbe il mangiare barrette bilanciate allo stesso sapore e con gli stessi ingredienti per tutta la vita al posto della nostra normale alimentazione come esseri umani? Credo nessuno. Dobbiamo essere coscienti che alimentare i nostri Amici con prodotti già pronti NON è la soluzione più sana per loro (nessuno può provarlo nonostante tutti i comunicati del mondo), ma è certamente il metodo PIÙ COMODO. Solo il più comodo, ricordiamolo. Ma se io, proprietario, che non ho tempo, che non riesco, che non cucino neanche per me, ho necessità di dare alimentazione industriale, non trovo corretto che questo debba tradursi nell’avvelenare (o rischiare di avvelenare) il mio cane o gatto. Ugualmente noi Medici Veterinari vogliamo poter prescrivere un mangime piuttosto che un altro sulla base di informazioni certe espresse in un’etichetta chiara e trasparente.

Perché le ditte, quelle serie, di loro spontanea volontà non fanno due passi fondamentali? 1. Rivedere le formulazioni, garantendo quanto meno di far sparire del tutto o abbassare a livelli sicuramente NON tossici, le sostanze tossiche rilevate dai campioni esaminati (aflatossine, bht e bha); 2. Impostare su BASE VOLONTARIA e prima che le leggi si muovano (che ci vorrà mesi o anni) un’etichetta veramente trasparente, che dia modo al Medico Veterinario di sapere COSA esattamente ci sia dentro al loro prodotto, in che quantità, da dove provengono le materie prime etc. in modo da lasciare a noi, che siamo i TUTORI della salute degli animali, modo di scegliere fra una e l’altra ditta? Non vi va bene? Volete “proteggere il segreto industriale” ? Bene! Basta che cominci UNA SOLA ditta. Le altre, se non vogliono vedersi tagliare fuori, dovranno seguire.

Non perdiamo questa opportunità data da Report di cambiare lo stato dei fatti. L’opinione pubblica che Report ha smosso è importante per operare una pressione mediatica sulle ditte locali e multinazionali. Noi Veterinari non possiamo solamente dire “così fan tutti” oppure “è tutto falso” oppure “noi siamo in buona fede”. Perché noi SIAMO in buona fede, ma se loro NON lo sono, noi abbiamo diritto di chiedere che le cose cambino e che, soprattutto, ci lascino modo di scegliere coscientemente in modo da non dover fare più queste figure orribili di fronte ai nostri clienti e all’opinione pubblica.

Primum non nocere: il giuramento di tutti i Medici e Medici Veterinari.

Vi racconto una storia. Nel 2012 un cuoco scoprì che McDonald riutilizzava carne NON destinata al consumo umano per fare hamburger, dopo averla lavata con idrossido di ammonio. Questa pratica, è bene specificarlo non era illegale, in quanto l’idrossido di ammonio era autorizzato, MA già all’epoca si sapeva che era nocivo per la salute umana. All’epoca nessun medico si schierò a favore di McDonald dicendo che “non era vero nulla e che comunque la gente va ai fast food a mangiare perchè non ha tempo e questa è la cultura moderna e ci dobbiamo adattare”. Quello che successe lo potete leggere qui: MacDonald cambiò la formulazione dei suoi hamburger. McDonald, il colosso, una delle multinazionali più potenti al mondo, cambiò la sua formulazione per l’enorme pressione mediatica che si era venuta a creare.

L’opinione pubblica può essere potente. È vero: le ditte del pet food non fanno nulla di illegale (nella maggior parte dei casi almeno). È la legislazione europea che è troppo lassa. Ma la legislazione ha bisogno di tempo (e volontà) per essere cambiata, mentre un’azione volontaria delle ditte del pet food sarebbe a loro completo favore (metterebbero sul piatto la loro reale buona fede, se presente), dei proprietari di cani e gatti europei e, NON ultimi, di noi Medici Veterinari, che vogliamo poter lavorare per il bene dei nostri pazienti e per una loro migliore qualità di vita.

Pensate davvero che questa proposta, se fatta rimbalzare sulle bacheche di tutti i proprietari di cani e gatti italiani potrebbe essere rifiutata?

 

 

 

ps. Rimane il fatto ovviamente che l’unico modo per avere la certezza di quello che finisce nella ciotola sia una dieta casalinga, così come l’unico modo per evitare l’accumulo di sostanze tossiche nell’organismo dei nostri Amici sia la stessa regola che vale per noi: variare, variare, variare. Variare alimenti, “dieta sana e variata” avete presente? ?