Curcuma per cane e gatto: la spezia dai mille usi terapeutici

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I navigatori accaniti del web già lo sanno, anzi, ormai probabilmente lo sanno anche i muri: la curcuma è una spezia dai mille usi terapeutici, che come per l’essere umano, può essere utilizzata anche per cane e gatto. Vediamo come.. ? Come mio solito però, non mi basta scrivervi l’articoletto come lo avete già trovato su mille siti scritto da “chissà-chi” .. eh no! ? Analizziamo cosa dice la tradizione e la scienza, citando le fonte e dandovi modo, se volete, di approfondire!



La curcuma (Curcuma longa L. la specie più utilizzata) è un antica spezia il cui uso sembra poter risalire alla cultura dei Vedas indiani, i quali oltre che per l’alimentazione e il settore tessile, la veneravano e usavano in molti riti religiosi dove il giallo simboleggiava il sole [1]. Già nel 600 a.C. la curcuma veniva menzionata in un trattato di medicina Assira, e nel primo secolo d.C. il medico Dioscòride la classificò fra le piante dotate di virtù terapeutiche [1]. Sopher (1964) scrive: “la curcuma selvatica, da cui deriva la curcuma domestica, all’inizio può essere stata impiegata accidentalmente come fonte di cibo, ma la proprietà fondamentale che l’ha resa oggetto di selezione cosciente è stata il colore giallo. In quanto pianta dalla rapida crescita e con un rizoma sorprendentemente colorato, la curcuma ha assunto proprietà magiche, alcune apparentemente associate alla fertilità della terra […] e proprio la diffusione umana di questa pianta in vaste aree sosterrebbe queste idee” [1].

Il bellissimo fiore della Curcuma longa

La curcuma, il cui nome origina probabilmente dall’arabo “kurkum” (zafferano), è una pianta pianta arbustiva sempre verde, che può raggiungere il metro di altezza. Viene coltivata in ambienti tropicali, fra cui soprattutto Cina meridionale, India, Cambogia, Lao, Africa Meridionale e in America centrale [1,2]. La specie maggiormente utilizzata, la Curcuma longa L., viene raccolta in autunno: i suoi rizomi dopo essere stati puliti vengono bolliti e essiccati al sole o in forno, quindi vengono macinati per ottenere la polvere giallo arancio che tutti conosciamo [1]. Dal rizoma di questa pianta meravigliosa si ricavano i principi coloranti chiamati curcuminoidi, che poi sono anche i responsabili dell’azione medicamentosa [2]. Il curcuminoide più attivo sembra essere la curcumina [2].

Citazioni di “curcumina” in Pubmed

Spezia magica e colorata quindi la curcuma, ma anche una dei fitoterapici più studiati. Già nel 1930 era stata inserita in Germania infatti nell’elenco delle piante cono riconosciuta azione fitoterapica [1]. Per darvi un’idea di quanto lo studio della curcuma e dei suoi estratti sia letteralmente esplosa negli ultimo 20 anni vi invito a guardare il grafico a lato che rappresenta il numero di citazioni presenti in uno dei motori di ricerca medici (Pubmed): e il grafico si ferma al 2005! ?

Quando si studia un farmaco o qualsiasi altra sostanza medicamentosa, il primo passo da fare è valutare la sua farmacocinetica, cioè come si muove all’interno del corpo, a partire dal processo di assimilazione (se lo diamo per bocca ad esempio deve passare la barriera intestinale), al suo metabolismo all’interno del corpo, fino all’espulsione. I primi studi compiuti già negli anni 70 hanno dimostrato come una volta assorbita la curcuma venga metabolizzata nel fegato e quindi escreta in forma di metaboliti principalmente nelle feci. Quale è il punto di maggior criticità allora nella farmacocinetica della curcuma? l’assorbimento senza dubbio. Gran parte della curcuma somministrata per bocca infatti, passa nel tubo gastroenterico (nell’uomo, come nel ratto, come nel cane) e va direttamente nelle feci, essendo assorbita solo in parte.
Alcuni ricercatori hanno dimostrato come l’assorbimento e quindi la biodisponibilità della curcumina vengono aumentate esponenzialmente se assieme viene somministrata della piperina (principio attivo del comune pepe nero). I dati indicano come aggiungendo circa 20mg/kg di piperina, il tempo di assorbimento della curcumina si dimezzasse, variando alcuni altri parametri della farmacocinetica e arrivando ad aumentare al biodisponibilità nel ratto di 154%, mentre nell’uomo del 2000% !

Una volta assorbita, la curcuma e in particolare la curcumina hanno dimostrato diversi possibili benefici, sia nell’uomo che negli animali. Vediamo per cosa possiamo usare la curcuma precisamente e quindi come e in che dose possiamo aggiungerla alla dieta del nostro cane e gatto.

Il rizoma della curcuma utilizzato per i suoi effetti medicinali

ANTI-INFIAMMATORIO: uno dei target specifici della curcumina sono proprio alcuni mediatori dell’infiammazione. Alcuni studi hanno dimostrato come possa avere degli effetti antinfiammatori pari a quelli di alcuni farmaci come fenilbutazone e dell’idrocortisone. Rispetto ai farmaci però la curcuma presenta molti meno effetti collaterali: è stato dimostrato ad esempio che la curcuma ha un più basso indice ulcerogenico (0.60) rispetto ad un equivalente dose di fenilbutazone (1.70) [1]. Grazie a queste sue proprietà la curcuma è particolarmente indicata per cani o gatti che soffrono di osteoartrite. Un altro utilizzo molto promettente di questa spezia potrebbe essere in corso di IBD (Inflammatory Bowel Disease), una patologia caratterizzata da infiltrazione leucocitaria e sovra espressione di citochine infiammatorie, spesso di causa sconosciuta, per la quale è stato testato con successo l’utilizzo della curcuma [1].

ANTI-OSSIDANTE: numerosi studi hanno dimostrato le potenzialità di alcuni curcuminoidi di contrastare i radicali liberi presenti nell’organismo di cane e gatto. Per questo l’utilizzo della curcuma è assolutamente benefico per cani o gatti anziani o in tutte quelle condizioni stressanti per il nostro Amico che possono portare ad un aumentata formazione di queste pericolose molecole.

RIPARAZIONE DELLE FERITE: la curcuma veniva applicata sulle ferite per accelerarne il processo di guarigione sia nella medicina tradizionale umana che veterinaria. In effetti, la curcumina ha mostrato di possedere capacità di indurre una precoce riepitalizzazione, accelerando il processo di guarigione di ferite persino in situazioni difficili come quelle di pazienti diabetici. Fra l’altro la curcuma presenta anche una potente attività antimicrobica nei confronti sia di alcuni ceppi di batteri che di funghi patogeni, motivo per cui può essere particolarmente utile nella cura di ferite infette.

POTENZIALE ANTI-CANCEROGENO: moltissimi studi hanno dimostrato le potenzialità della Curcuma nella prevenzione e trattamento di alcuni tipi di tumori. I curcuminoidi hanno infatti potenzialità sia nell’inibire la mutazione cancerosa, lavorando quindi sulla prevenzione, che nella riduzione di tumori solidi già presenti. Diversi tipi di tumori dei nostri Amici possono beneficiare dell’uso della curcuma, fra cui ad es. melanoma, carcinoma ovarico, cancro ai polmoni nonché alcune neoplasie epatiche indotte dalle temute aflatossine. La più importante modalità con cui la curcumina esplica l’attività anticancerogena è l’induzione della apoctosi, morte cellulare programmata delle cellule tumorali [1].

EPATOPROTETTORE: Molti studi hanno provato come la curcuma protegga il fegato da un numero elevato di sostanze dannose, fra cui come abbiamo visto anche le aflatossine, in grado di indurre mutazioni cancerose. La curcuma ha inoltre effetto coleretico e colagogo, cioè aumenta la secrezione di bile e ne favorisce il suo afflusso all’intestino. Se questo è certamente interessante per patologie strettamente epatiche o digestive, dove avrà un generale effetto disintossicante, la curcuma è però sconsigliata per tutte quelle patologie che provocano un’ostruzione dei condotti biliari [1].

Formula chimica della curcumina, principio attivo della curcuma

DIGESTIVO: come abbiamo visto la curcuma può aiutare i nostri Amici che hanno problemi di digestione aumentando l’afflusso di bile nell’intestino. Inoltre, a livello del sistema digerente la curcuma agisce come un carminativo, cioè diminuisce la formazione di gas intestinali. È inoltre indicata per il trattamento della diarrea poiché possiede attività antispasmodica inibendo l’eccessiva peristalsi intestinale . La curcumina inoltre aumenta l’attività di alcuni enzimi digestivi come lipasi, saccarasi e maltasi [1].

DISTURBI DELL’OCCHIO E DELLA VISTA: già la medicina tradizionale indicava l’uso della curcuma per il trattamento di diverse affezioni dell’occhio. La ricerca moderna ha dimostrato in effetti come questa radice possa essere utile per prevenire la formazione di cataratta cui vanno soggetti cani e gatti anziani. Inoltre, la curcuma presente in prodotti commerciali come gocce oculari ha dimostrato di essere di aiuto in corso di malattie infettive, infiammatorie e degenerative dell’occhio. Presa per bocca inoltre sembra possa migliorare anche la condizione di pazienti affetti da uveite cronica di varia origine[1,4].

EFFETTO IPOGLICEMIZZANTE: Diversi studi hanno provato l’efficacia della curcuma nel trattamento del diabete, specialmente quando vi siano delle resistenze all’insulina (come nel caso di gatti o cani obesi). I curcuminoidi e sesquiterpeni presenti negli estratti di Curcuma longa sono infatti capaci di abbassare i livelli di glucosio, nonché di diminuire le complicazioni generate dal diabete mellito.

Quelli citati sono in effetti solo alcuni degli effetti di questo tubero miracoloso. La curcumina è stata sperimentata infatti anche in corso di molti altri disturbi, ed ha dimostrato la sua efficacia anche contro alcuni parassiti di grande interesse veterianrio come Toxoplasma, Leishmania e Giardia, come anche alcuni parassiti intestinali come nematodi e coccidi. Ha dimostrato un effetto anticolesterolizzante, di rigenerazione muscolare a seguito di un trauma, neurotrofa in corso di patologie neurologiche degenerative come Alzheimer (che ricordiamo molto simile alla sindrome da disfunzione cognitiva del cane anziano). Inoltre, avendo capacità di accelerare il metabolismo, consiglio la curcuma anche se il nostro cane o gatto fosse diventato un po’ sovrappeso e avesse bisogno di un aiuto a dimagrire.

Ok, quindi la curcuma è fantastica ma… che tipo utilizzare? La curcuma è facilmente reperibile in erboristeria sia in polvere che fresca da grattugiare (forma che mantiene meglio le sue proprietà), ma è assolutamente indispensabile prendere solo un prodotto di qualità, cresciuta senza l’utilizzo di pesticidi e diserbanti (vedi il mio aritcolo sul “perchè Bio?“. La curcuma cresciuta in modo non biologico infatti potrebbe fare più danni che benefici.  Ovviamente sono presenti sul mercato anche molti prodotti commerciali, anche ad uso veterinario, contenenti curcuma (e devo dire alcuni sono anche molto buoni): in questo caso il vostro veterinario vi saprà consigliare il più adatto al caso del vostro Amico.



Quale è quindi la dose consigliata? Il dosaggio consigliato è davvero basso! Non dovete eccedere, perchè la curcuma può provocare irritazione del tratto gastroenterico e non sono pochi i pazienti che mi arrivano con diarrea cronica per il “troppo amore” del suo compagno umano che ha ecceduto in alcune spezie, fra cui la curcuma. Il dosaggio utile per un cane è pari a di circa 50-250 mg tre volte al giorno (una punta di cucchiaino), mentre per il gatto bastano 50mg al giorno.

Inutile ricordarvi poi che la curcuma, così come altri prodotti fitoterapici, non deve essere presa sottogamba, pensando che “tanto è naturale”, e quindi “non ha effetti collaterali”. Certo, è vero, la curcuma farà sempre molti meno danni rispetto alla media di qualsiasi farmaco, ma è necessario utilizzare alcune precauzioni e vi consiglio sempre di chiedere al vostro Medico Veterinario prima di farne uso. La curcuma è CONTROINDICATA infatti in corso di patologie ostruttive delle vie biliari, durante o in prossimità di un intervento chirurgico per via dei suoi effetti antiaggreganti che potrebbero inibire la coagulazione del sangue o se il vostro cane o il vostro gatto ha subito un avvelenamento recente da anticoagulanti (per lo stesso motivo, so che volete disintossicarlo, ma la curcuma non è una buona idea in questo caso!). Particolare PRECAUZIONE va usata anche in corso di gravidanza, o di diabete (come abbiamo visto può aiutare, ma solo se coordinato a dovere con la terapia insulinica), se il vostro cane o gatto soffre di calcoli da ossalati in quanto sembra che la curcuma possa aumentare l’escrezione di ossalati nelle urine [5], durante alcune terapie mediche come quelle con antiacidi e antifiammatori.

Quindi, .. usiamola bene, usiamola Bio e soprattutto usiamola con moderazione, alle giuste dosi, in modo da non provocare un’irritazione intestinale al nostro cane o al nostro gatto! ?

 

 

Per chi volesse approfondire:

1 – Massimi L. : “La curcuma da spezia a sostanza medicamentosa: utilizzo in medicina veterinaria”, Relatore Ch.mo Prof. M.Amorena, Correlatore Dr. M.Mayer, Tesi di laurea in Farmacologia Veterinaria, Facoltà di Medicina Veterinaria, Università degli studi di Teramo, aa 2012-2013

2 – Wynn SG, Fougère BJ: Veterinary herbal medicine: A systems-based approach. Saint Louis, Mosby, 2007.

3 – Shoba G, Joy D, Joseph T, Majeed M, Rajendran R, Srinivas PS: Influence of piperine on the pharmacokinetics of curcumin in animals and human volunteers. Planta Med 1998;64:353-356.

4 – Allegri P, Mastromarino A, Neri P: Management of chronic anterior uveitis relapses: Efficacy of oral phospholipidic curcumin treatment. Long-term follow-up. Clinical ophthalmology (Auckland, NZ) 2010;4:1201-1206.

5 – Tang M, Larson-Meyer DE, Liebman M: Effect of cinnamon and turmeric on urinary oxalate excretion, plasma lipids, and plasma glucose in healthy subjects. Am J Clin Nutr 2008;87:1262-1267.