Dermatite atopica del cane: una sfida giornaliera

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La dermatite atopica del cane è senza alcun dubbio una delle sfide più difficili, non solo per il nostro Amico, ma anche per il proprietario e per il Vet curante. Riprendo il discorso pubblicato in un articolo scritto per Union-bio (originale qui) per parlarvi di una patologia complessa, sicuramente non ancora compresa a fondo.



Quando ci si trova a fronteggiare patologie dermatologiche cutanee dei nostri Amici, la situazione si fa difficile: i segni clinici sono evidenti, spesso il nostro cane (o gatto, anche!) si gratta, magari perde anche il pelo e diventa un piccolo mostriciattolo. Possono comparire cattivi odori ed essudazioni e, certo, anche questo non aiuta. Nel caso della dermatite atopica del cane questo è doppiamente vero: il prurito spesso è intenso, tanto che diagnosi e terapia assumono spesso carattere di vera e propria corsa contro il tempo.

Ma cosa è la dermatite atopica canina (DA)? la DA viene definita come una malattia dermatologica su base infiammatoria allergica, pruriginosa, caratterizzata da una reazione ad allergeni ambientali. Anche se non si hanno dati precisi, si stima che circa il 10-20% dei cani affetti da una malattia dermatologica abbiamo una DA.

Gli allergeni più comuni: pollini, muffa, insetti, acari, peli di altri animali

Alcune razze di cani sembrano predisposte alla Dermatite Atopica: Shar pei e Bulldog francese sono fra i più colpiti, ma anche Boxer, Labrador, Golden retriever, Westie e Shihtzu. Gli allergeni più comunemente riscontrati sono acari della polvere, muffe e pollini.

Come si presenta? beh, un cane con DA può avere sintomi molto variegati, ma quelli più comunemente riscontrati sono prurito fin dalla giovane età  (la maggioranza dei cani atopici ha i primi sintomi sotto i 3 anni di vita); infezioni cutanee e auricolari ricorrenti; sintomi di rinite o congiuntivite; dermatiti stagionali o comunque con un picco di prurito legato ad una determinata stagione dell’anno; interessamento bilaterale con eritema soprattutto del muso e dei padiglioni auricolari.

La diagnosi di atopia non è particolarmente facile e si basa su passaggi di esclusione di altre possibili cause di prurito e lesioni simili, prime fra tutte le cause parassitarie (acari della rogna, pulci). Alcuni parassiti poi possono convivere con un quadro di atopia, complicando il tutto: ad esempio la malassezia, lievito normalmente presente sulla cute. Una volta certi di aver escluso queste patologie (e sempre “rincorsi” dal prurito di questa povera creatura che ci mette “fretta” ogni giorno), dovremo essere certi di non avere di fronte un quadro di allergia alimentare, effettuando una dieta di eliminazione

Ora, io già non amo il cortisone, ma è importante capire che solo dopo aver effettuato tutti questi passaggi potrà essere utile EVENTUALMENTE la somministrazione di questo tipo di farmaco. In effetti la DA viene diagnosticata in ultimo proprio con una remissione del prurito a seguito della somministrazione di cortisone. Perché non utilizzarlo prima? Il cortisone toglie il prurito, non si potrebbe fare una punturina? Capisco bene la fretta data da quel maledetto prurito, dal vedere il nostro Amico che soffre per una malattia così scomoda, ma la risposta è NO. Il cortisone ha svariati effetti collaterali e deve essere utilizzato solo quando serve, cioè per fare diagnosi. Non è infatti un farmaco che curerà il vostro Amico, ma farà semplicemente scomparire i sintomi per qualche giorno, alcuni anche per alcune settimane, ripresentandosi però puntualmente a fine somministrazione. Il cortisone poi può dare una temporanea soppressione del sistema immunitario, aprendo la strada a lieviti saprofiti come la malassezia, di cui parlavamo prima o batteri, che complicheranno ulteriormente il quadro rendendo più difficoltosa la diagnosi.

Quindi? Quali opzioni terapeutiche abbiamo? Certamente, quando il nostro Amico si gratta, è escludere le altre possibili cause (o concause, perchè possono purtroppo anche essere presenti simultaneamente). Dopo acer escluso i parassiti, il primo passo da fare assieme al nostro Vet sarà impostare una dieta monoproteica casalinga per vedere quanto di quel prurito ed eritema riusciamo a risolvere solo con la dieta.

Lo sapete già che sto in fissa con il microbiota, vale a dire con l’insieme di microrganismi (batteri, ma anche virus, funghi, protozoi) che coabitano nel nostro e loro intestino, sulla pelle o sulle mucose. Più si va avanti con la ricerca, più il ruolo giocato da questa enorme e variegata popolazione viene alla luce, anche con risvolti inaspettatti. Oltre infatti alle interessantissime modifiche trovate nel microbiota cutaneo (hanno scoperto praticamente che una cute alterata genera un microbiota alterato, che a sua volta genere una cute alterata, in un infinito circolo vizioso), alcuni studi riguardo la correlazione dieta-intestino-pelle sono ancora più interessanti. In questo senso, parrebbe esservi un ruolo giocato dall’alimentazione che va al di là della presenza di allergeni alimentari. Secondo alcuni studi condotti per ora prevalentemente in bambini infatti, il microbiota intestinale avrebbe un ruolo importante nello scatenamento di allergie. Trattamenti antibiotici o cortisonici ripetuti andrebbero infatti ad intaccare la flora “sana” dell’intestino, causando una sovra crescita di popolazioni microbioche coinvolte nella produzione di mediatori dell’infiammazione. Insomma, la salute della pelle del nostro cane potrebbe passare anche dalla salute del suo intestino. Perchè meravigliarci? in fondo, noi, come loro, siamo Uno, non tanti pezzi staccati e appiccicati vicini!

Le zone rosse sono quelle più comunemente colpite in corso di Dermatite Atopica

Il Ribes nigrum (Ribes nero), valido aiuto in corso di DA

Ora, cosa possiamo fare, mentre il nostro Medico Veterinario arriva alla diagnosi, o in seguito anche, per alleviare questo fastidioso prurito? Prima di tutto, se sospettiamo che la causa possa essere ambientale, dovremo cercare di evitare il contatto ripetuto. Esempio? Se si pensa che possa essere una pianta, sarebbe bene fare alcune prove, ad esempio passeggiando 2-3 giorni solo al guinzaglio, senza permettere al nostro cane di rotolarsi o anche solo camminare nell’erba. Oppure, se si sospetta il problema possano essere gli acari, sarà bene mantenere la cuccia del nostro Amico sempre pulita e magari togliere per un periodo i tappeti che abbiamo in casa.

La natura ci offre qualche aiuto in effetti. Il Ribes nigrum, un piccolo arbusto presente anche sul territorio italiano, è certamente una delle piante più utili in corso di DA. La somministrazione per bocca infatti di alcune gocce di macerato glicerico di questa pianta avrà un effetto simile a quello del cortisone, calmando prurito ed eritema, senza però avere gli effetti collaterali del farmaco. Un’altra buona idea è prevedere dei “bagni rinfrescanti” con idrolito di Calendula (vedi qui le tante proprietà di questa bellissima piantina). Per preparalo, ogni volta fresco, basterà preparare una infusione di 1 o 2 grammi di fiori secchi di calendula in 200 cc di acqua calda, che, una volta raffreddata e filtrata, potrà essere utilizzata con applicazioni a spot aiutandosi con del cotone idrofilo nelle zone più arrossate. Infine, una ottima idea potrebbe essere quella di utilizzare degli spray o gel lenitivi, ovviamente sempre a base di ingredienti naturali, per evitare che con il leccamento il nostro Amico ingerisca composti tossici!

Purtroppo per la Dermatite Atopica, la medicina ufficiale non ci offre attualmente una cura, vale a dire un trattamento che restituirà la Salute al nostro Amico (piccolo inciso da Omeopata .. per quante patologie la medicina ufficiale ci offre delle cure?? nella maggior parte dei casi per le patologie croniche vi è solo una sospensione della sintomatologia). Le opzioni terapeutiche attualmente disponibili sono cortisone e pochi altri farmaci, di cui però dovremo mettere in conto gli effetti indesiderati.

È proprio per questo genere di pazienti che molti di noi Vet si avvicinano alle Medicine Non Convenzionali. Patologie frustranti che hanno bisogno di risposte DIVERSE. Una accurata visita omeopatica, con una prescrizione altamente individualizzata, rappresenta certamente un’opzione senza alcun effetto collaterale e i cui risultati possono essere davvero significativi al fine di una riduzione o scomparsa STABILE dei sintomi.

 

Fonti: 

  1. Wynn, S.G. and B.J. Fougère, Veterinary Herbal Medicine: A Systems-Based Approach. Veterinary Herbal Medicine, ed. S.G. Wynn and B.J. Fougère. 2007, Saint Louis: Mosby. 714.

  2. Miller, W.H., et al., Muller and Kirk’s Small Animal Dermatology7: Muller and Kirk’s Small Animal Dermatology. 2013: Elsevier Health Sciences.

  3. Masson, L., Diagnosi della Dermatite Atopica canina, 2013, La settimana veterinaria n°848