Regali di Natale: “il Libro del Bestiario Veterinario”

blog-img


 







Per aprire un breve ciclo di Regali di Natale.. Cosa succede se metti insieme quasi 7mila Medici Veterinari Italiani? ? Lo potrete scoprire leggendo il Libro del Bestiario Veterinario di Lucio Sandon che raccoglie le esperienze di una professione impegnativa, a volte difficile, in cui mantenere l’allegria e la leggerezza è fondamentale. Battute, situazioni comiche, strafalcioni e tanto altro della nostra quotidiana follia.


Ma cosa è il Bestiario Veterinario? Il Bestiario è un gruppo Facebook, formato di Medici Veterinari, ma anche di studenti, che conta ad oggi (data in cui scrivo, domani chissà.. ? ) 6930 membri. Siamo tanti, siamo diversi, dagli esperti ai neo laureati, chi lavora in Italia e chi è fuggito all’Estero, ma tutti accumunati da una grande voglia di ridere o almeno sorridere, all’interno di giornate spesso molto impegnative. Il dr. Lucio Sandon ha raccolto, ripulito, unito in un fil rouge di allegro cameratismo i nostri racconti e disavventure, con l’intento, finalmente, di farne un libro. Ma il libro del Bestiario, acquistabile qui, qui o qui,   è anche di più perché ha anche un nobile intento: donare tutti i proventi, compresi i diritti d’autore, all’Ospedale Universitario Pediatrico Meyer di Firenze, in particolar modo alla ricerca finalizzata alla Pet Therapy che, per chi non sapesse, consiste nel coinvolgimento di animali nella cura delle malattie dei piccoli pazienti.


Scrive la dr. Alessia Nesti, fondatrice del gruppo Facebook del Bestiario Veterinario, nella prefazione:



Il bestiario veterinario è nato ormai quasi dieci anni fa da un’idea del mio Mestro di professione che teneva un quaderno nero su cui annotava gli strafalcioni di clienti e neolaurati che si lustravano parlando “medichese” maccheronico per darsi tono durante le visite. Ho pensato di creare uno spazio virtuale tutto per noi in cui in maniera bonari ci potessimo scambiare tutte le perle di saggezza, al solo scopo di fare due risate per alleggerirci l’anima spesso molto provata dalle vicissitudini della nostra professione.

Ironia, autoconsapevolezza, voglia di alleggerire, ma forse anche di riflettere, perché in un periodo in cui gli attacchi alla nostra Professione (con la P maiuscola) sono svariati, spesso pochi si fermano a pensare su quello che implica portarla avanti, con dedicazione e sforzo, oltre che impegno anche economico. Spesso vediamo situazioni che non vorremmo dover vedere, spesso arriviamo come ultima, ultimissima spiaggia:
Il veterinario è quella persona che chiami o dal quale ti rechi, quando proprio non puoi farne a meno. Il tuo animale è depresso, malato, fratturato, ferito, in fin di vita? Interpelli prima il tuo amico del cuore, quello tuttologo che ha sempre pronti dei consigli su qualcunque branca dello scibile umano, e ha sempre le dritte giuste per risparmiare su tutto. Se l’amico fallisce c’è pronto il luminare di turno, normalmente nella persona del portiere del tuo palazzo, che sa tutto di cani […], se ti tuo animale è di razza provi a chiamare l’allevatore […]. Nel caso fallisca i guaritore improvvisato di turno, l’ultima spiaggia e con il cappio al collo, è di andare in farmacia […]. Quando però ti accorgi che il tuo piccolo amico sta per rendere l’anima al suo creatore, cominci a prendere in considerazione l’idea di rivolgerti al veterinario. Già. Ma è difficile. [….]. Meglio prima di tutto consultare un blog, o meglio ancora vedere cosa dice dottor Google.

Per rimanere su questo tema e farci una risata, il meraviglioso video di due colleghi geniali oltre che comici: dr. Ivan Vespia e dr. Paolo Margaira (che sicuramente si ripiccherà per essere citato per secondo ? eheheh)



Sketch, momenti comici, fraintendimenti, parole mirabilmente storpiate, affermazioni che hanno dell’incredibile, ma anche e soprattutto nostri errori e figuracce, di quelle che una pala per scavare non basta e vorresti poter sprofondare qualche km sotto il suolo. Insomma, il sale e il pepe della nostra professione, condivisi prima fra di noi per permetterci un sorriso anche in una giornata noiosa o difficile, ma finalmente anche condivisi con tutte le persone che decideranno di acquisatre questo libro, per amore nostro (..mi sa pochi), dei nostri Amici animali (già di più..) o magari ancor di più per far del bene ai bambini del Meyer (eccoci, qui vi voglio!) ?

Qualche assaggio dal libro:
Aria

Cane con tremori post convulsioni, la collega cerca di mettere una cannula endovenosa, mentre l’infermiera tiene fermo il cane e la padrona piange disperata. Ad un certo punto il cane molla un paio di puzzette rumorose tipo PRRRRR PROT PROT. La proprietaria smette di piangere, ridacchia, guarda stupita la collega e..

“Dottoressa, ma ha SCUREGGIATO?”

“No, no, è stato il cane!”

Lei, poco convinta: “Ma davvero? Non immaginavo che i cani scureggiassero!”

Ancora:
Le Vie del Signore sono infinite

“Buongiorno, vorrei un’informazione.”

“Dica.”

“Sono al parco con la mia cagnetta che è in calore. Improvvisamente si è mangiata un preservativo usato: non è che mi rimane incinta?”

Alcune situazioni poi sono corredate di vignette, disegnate sempre da una collega, la bravissima dr. Annalisa Ferri, che davvero completeranno l’opera nel caso non siate ancora con le lacrime agli occhi per le risate.


Collare Elisabettiano di dr.Annalisa Ferri

Hard rain tre

Il mio collega mostra ad un cliente come far indossare il collare elisabettiano ad un cane che è stato operato. Il cliente guarda attentamente e, dopo alcuni attimi di rilessione, dice: “Posso fare una domanda?”

“Si, certo”

“Ma se, per caso, si dovesse mettere a piovere, non c’è il rischio che il cane, indossando questo collare, anneghi?”

Potete acquistare il Libro del Bestiario, per donare un sorriso a voi, alla vostra famiglia e a bambini con “una vita in salita” (cit. Alessia Nesti) su diversi siti online: Ibs, Libreria Universitaria, Amazon e sicuramente anche altri… che il dottor Google vi saprà certamente indicare ? . Vi ricordo ancora una volta che tutti i proventi verranno devoluti all’Ospedale Universitario Pediatrico Meyer di Firenze per la realizzazione di progetti di Pet Therapy per i piccoli malati.

Buona lettura! Buone risate! ?

 

ps. se qualcuno se lo chiedesse, sì, mi chiamo Maria Mayer, ma NO non ho nulla a che vedere con L’Ospedale Meyer ? è solo il mio piccolo modo di contribuire ad una buona causa ?